Ultimi acquisti Biblioteca 2019

Care lettrici e lettori,

siamo giunti all’ultimo appuntamento con la sezione Biblioteca dell’Unicredit Circolo Roma.  Non sono molte le novità letterarie pubblicate  in questo periodo prenatalizio, quelle che andiamo a presentare  riteniamo siano le più significative e meritevoli di segnalazione.

Partiamo come al solito con gli scrittori nostrani, segnalando il libro forse più atteso per questa ultima parte del 2019, parliamo di Elena Ferrante e del suo Vita bugiarda degli adulti, edizione E/O.  Dopo il successo mondiale della tetralogia della Amica Geniale, il nuovo libro racconta la storia di Giovanna, una ragazzina di appena tredici anni che, a causa di una brutta frase pronunciata dal padre, comincia a interrogarsi non solo sul suo aspetto, ma anche sul suo legame con la famiglia paterna: un ammasso di domande senza risposte e di odi sussurrati, capitanata dalla temibile Zia Vittoria, così lontana dalla vita alto borghese a cui Giovanna è ormai abituata. Elena Ferrante racconta una storia del tutto nuova, ma racconta ancora di un mondo visto da uno sguardo femminile in divenire. Proprio come la Elena de L’Amica Geniale, Giovanna è una ragazza educata e dedita allo studio.

E, proprio come Elena, anche Giovanna sente il richiamo della Napoli bassa, di quei rioni fatti di povertà e polvere, di disperazione e violenza. Ma, se Elena era comunque immersa nell’ambiente tanto da conoscere le dinamiche della sua realtà, Giovanna vi si tuffa senza alcun salvagente. Lei, che viene da una famiglia atea, dove l’intelligenza e la lettura la fanno da padrone, si trova a muoversi in una Napoli che esula dalle mappe cittadine che era solita conoscere.

 

Altro importante scrittore, Gianrico Carofiglio, La misura del tempo, Einaudi. Il libro  è il sesto romanzo che l’autore pugliese,  ex magistrato ed ex politico nato a Bari nel 1961, dedica alla figura dell’avvocato Guido Guerrieri. In un pomeriggio di fine inverno, nello studio di Guerrieri si presenta una donna, Lorenza Delle Foglie, con la quale in passato aveva avuto una storia. Guido la trova cambiata: è la stessa donna, ma è come se fosse un’altra, diversa dal ricordo pur vago che ne conservava. Avrà modo di riflettere a lungo, Guerrieri, su questo ricordo e sulla storia passata, mentre si occupa del motivo che ha condotto Lorenza da lui dopo ventisette anni: il figlio della donna, Iacopo Cardace, è stato condannato in primo grado a molti anni di carcere per omicidio; il difensore del primo processo, che ha scritto l’appello per il secondo grado, è morto dopo aver difeso male – o forse non difeso affatto – il ragazzo nel primo grado. Così la madre ha pensato di abbandonare il precedente studio legale divenuto troppo esoso per i servizi offerti, e di rivolgersi al vecchio amico Guerrieri nel frattempo divenuto noto avvocato penalista.

A Guido la difesa del ragazzo appare da subito complessa: tutto farebbe pensare che sia colpevole, tuttavia accetta l’incarico e comincia ad indagare per suo conto insieme ai suoi collaboratori più stretti, Consuelo – bravissima avvocatessa penalista con la vocazione da Pubblico ministero -, Carmelo Tancredi – ex ispettore in pensione – e Annapaola – bravissima investigatrice privata nonché, “incidentalmente”, anche fidanzata di Guerrieri. Ben presto appare chiaro che nelle indagini ci sono lacune, che trovandosi davanti a un’ipotesi investigativa promettente, la polizia non si è neppure premurata di cercare alternative, di vagliare altre piste. Prima ancora di chiedersi se sia colpevole o innocente, Guerrieri capisce che il ragazzo rischia di essere vittima del tempo: vittima della fretta di concludere un’indagine, della frettolosità della polizia, della superficialità di un difensore che, impegnato a misurare il suo tempo personale, gli ha di fatto negato una difesa adeguata. Spetterà a lui e al suo team, perciò, cercare di cambiare un verdetto già scritto… e non sarà per niente facile.

Non solo legal thriller, dunque, ma anche diario intimo, nonché manuale di diritto spesso più chiaro di quelli in commercio: Carofiglio unisce qui le sue doti di narratore alla sua conoscenza della materia processuale riuscendo a trasmettere, in modo chiaro e comprensibile a tutti, concetti chiave per ogni bravo giurista, oltre a rendere più accessibile, concreta ed avvicinabile la procedura penale italiana.

 

Melania Mazzucco, L’architettrice, Einaudi. La nota scrittrice riporta alla luce la vita, l’opera e il pensiero di una delle prime donne architetto. La scrittrice, appassionata di architettura, riesce a  far riemergere questa figura dal passato in una Roma dove lavoravano geni  come il Bernini e il Borromini, e con un titolo che è una presa di posizione linguistica  sul genere maschile e sul genere femminile.

Il libro ricostruisce l’ambiente vivo e debordante, sollecitante e corrotto, sensuale e bacchettone, ilare e triste da morire, che è la Roma del pieno Seicento: la Roma, per intenderci, di papi come Urbano VIII Barberini e Alessandro VII Chigi, tiranni e mecenati, dispensatori di ricchezze e insieme ai loro famigliari più stretti, prelati e cardinali anche loro, lucratori in maniera impensabile di benefici senza fine.  Plautilla Briccio era figlia di Giovanni Briccio, disegnatore e pittore di mancato successo presso la corte papale e l’aristocrazia romana che la educa alla pittura e la getta nell’agone artistico come bambina prodigio ma imponendole di restare vergine.

Ma lei andrà molto più lontano. Celebri i committenti per i quali l’architettrice lavorò, tra i quali la famiglia Barberini, il Vaticano e la corona di Francia, che la resero protagonista della cultura artistica accanto a personalità come Gian Lorenzo Bernini, Pietro Cortona e molti altri ancora. Ma il sogno di Plautilla era quello di disegnare, progettare ed eseguire una villa sul colle che domina l’Urbe, il Gianicolo.

E’ così che nasce  villa Benedetti (poi Mancini, poi Giraud), sulla via Aurelia presso la porta S. Pancrazio, denominata, per la sua forma, il Vascello», edificio progettato e costruito con il fratello Basilio, molto danneggiata nel 1849 per cui «non ci è possibile giudicare la ricchezza e l’originalità dei motivi architettonici», nonchè la decorazione della cappella di San Luigi (terza a sinistra), nella chiesa di San Luigi dei Francesi.

 

Sandro veronesi già vincitore del premio Strega con Caos Calmo, ha pubblicato Il colibri, La nave di Teseo. Il colibrì di Sandro Veronesi è Marco Carrera, un uomo che come l’uccellino è piccolo e ha bisogno, fin dall’infanzia, di una cura per crescere come gli altri. È veloce, di piedi e di testa. Marco è un colibrì, che ha una caratteristica unica: il dono dell’immobilità. Batte le ali, continuamente, una fatica immane per rimanere fermo. Piantato per aria.

Il nuovo romanzo dello scrittore ruota intorno al personaggio di Marco Carrera, segnato da una malattia che gli rallenta la crescita. La sua vita, costellata di grandi amori ed eventi tragici, è caratterizzata da una lotta strenua per la sopravvivenza. La storia narrata è ambientata, all’inizio, negli anni settanta. Poi, man mano che gli eventi incalzano, si arriva alla contemporaneità. La metafora usata per caratterizzare la figura centrale intorno alla quale ruotano i diversi personaggi, è quella del colibrì. Un libro di perdite e piccole conquiste che danno significato alla vita di tutti noi.

 

Domenico Starnone, Confidenza, Einaudi editore. Pietro e Teresa sono alla fine della loro relazione. Ma forse si può ancora salvare tutto, il prezzo da pagare è quello di rivelare un terribile segreto. Pietro vive con Teresa un amore tempestoso. Dopo l’ennesimo litigio, a lei viene un’idea: raccontami qualcosa che non hai mai detto a nessuno – gli propone –, raccontami la cosa di cui ti vergogni di più, e io farò altrettanto. Così rimarremo uniti per sempre. Si lasceranno, naturalmente, poco dopo. Ma una relazione finita è spesso la miccia per quella successiva, soprattutto per chi ha bisogno di conferme.

Così, quando Pietro incontra Nadia, s’innamora all’istante della sua ritrosia, della sua morbidezza dopo tanti spigoli. Pochi giorni prima delle nozze, però, Teresa magicamente ricompare. E con lei l’ombra di quello che si sono confessati a vicenda, quasi un avvertimento: «Attento a te». Da quel momento in poi la confidenza che si sono scambiati lo seguirà minacciosa: la buona volontà poggia sulla cattiva coscienza, e Pietro non potrà mai più dimenticarlo. Anche perché Teresa si riaffaccia sempre, puntualmente, davanti a ogni bivio esistenziale. O è lui che continua a cercarla?

Tutti conoscono Marco Presta come ineffabile e inesauribile intrattenitore radiofonico de Il ruggito del coniglio con il compagno di avventura Antonello Dose. Ma lo stesso è anche un poliedrico scrittore, ha infatti da poco pubblicato,  Fate come se non ci fossi, Einaudi  editore. Un divertentissimo diario minimo del nostro tempo, che riesce a cogliere squarci di verità attraverso la lente della satira e del paradosso. Un libro la cui lettura induce a riflettere su chi siamo e in che contesto viviamo.

 

Dopo Suburra e Romanzo criminale,  Giancarlo  De Cataldo torna in libreria con un romanzo di ambientazione storica, Quasi per caso, Mondadori editore. Giallo storico ambientato nella Roma ottocentesca  della Repubblica Romana di Mazzini, Armellini e Saffi. Il protagonista è un ufficiale sabaudo, già investigatore di successo, spedito a Roma da Cavour e dal giovane re Vittorio Emanuele per una delicata missione per così dire sentimentale.

Una volta nella città eterna, si trova tuttavia immerso in una realtà che ai suoi occhi di piemontese risulta peggio che incomprensibile, paralizzante: aristocratici volgari e retrivi, mogli angelicate buone a rimpinguare patrimoni in disfacimento, infidi amministratori dagli occhi dolci, poliziotti fatalisti, ladruncoli di lingua lunga, più un medico problem solver così acuto da apparire un negromante. Tutto si consuma tra fumi d’incenso e fiaccolate sovversive intorno alla Pasqua del 1849. Pio IX è scappato a Gaeta e appena due mesi prima è nata la Repubblica. «Illuminata da un sole gagliardo — scrive De Cataldo — Roma viveva l’elettrica era della rivoluzione».

 

Per la sezione dedicata agli scrittori stranieri vogliamo segnalare l’ultima fatica di Isabell Allende, Lungo petalo di mare, Feltrinelli editore. Alla fine della guerra civile spagnola, il giovane medico Víctor Dalmau e la pianista Roser Bruguera, amica di famiglia, sono costretti a scappare da Barcellona, come migliaia di altri spagnoli, e ad attraversare i Pirenei, per raggiungere Bordeaux. Lì, fingendosi sposati, riescono a imbarcarsi a bordo del Winnipeg, il piroscafo preso a noleggio da Pablo Neruda per portare più di duemila profughi spagnoli in Cile in cerca della pace che in Spagna non è loro concessa. Il “lungo petalo di mare e neve”, lo chiama il poeta.

Una volta giunti in Cile Víctor e Roser riescono a integrarsi senza problemi, a riprendere in mano le redini delle proprie vite e a sentirsi parte del destino di un Paese, fino al golpe che, nel 1973, fa cadere il presidente Salvador Allende. Da una guerra a un’altra, senza soluzione di continuità, la coppia riprenderà la sua vita da esule, stavolta in Venezuela. Ma, come Isabel Allende scrive, “se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono”.

Del  premio Nobel 2019  Olga Tokarczuk è stato da poco pubblicato in Italia da Bompiani editore, I vagabondi.  I vagabondi rientra in un genere narrativo reso famoso dallo scrittore tedesco W. G. Sebald, dove decine e decine di storie, aneddoti e divagazioni sono tenuti insieme dalla voce dell’autore, che narra un viaggio o qualcosa che gli è capitato in prima persona: su questa storia si puntellano e si diramano tutte le altre. I vagabondi si apre con la confidenza dell’autrice che sin da piccola desiderava essere una barca in viaggio sul fiume Oder, e si trasforma in una voce che racconta della sorella di Chopin che portò il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, dell’anatomista olandese che scoprì il tendine di Achille, del bambino nigeriano esposto alla corte imperiale d’Austria e poi, dopo la morte, impagliato.

I viaggi sono l’unica vera casa che abbiamo, sono tutto quello che impariamo, sono poi quello che lasciamo. Il viaggio è cultura ed è aver cura. Il viaggio è sradicamento, è una donna sola che asseconda il vento, è una nuova misurazione del tempo. Il viaggio è un abbraccio in un altro territorio, è una stanza dove non disfare le borse, è un libro trovato su un comodino, lo stesso libro lasciato su una panchina. Il viaggio non è mai un miraggio, sono le parole scambiate all’alba con uno sconosciuto, mentre aspettiamo un traghetto per chissà dove. Il viaggio non è mai il luogo dove si va, perché non è mai una destinazione, ma è più spesso un destino.  «È proprio in questa direzione che mi muovo paziente nei miei viaggi, cercando gli errori e gli incidenti della creazione.»

Segnaliamo infine sia l’ultimo libro scritto da John Grisham, L’avvocato degli innocenti, Mondadori editore. Sono passati più di ventidue anni da quando Quincy Miller, un giovane di colore, è stato arrestato dalla polizia della cittadina di Seabrook, in Florida, con l’accusa di aver ucciso l’avvocato Keith Russo, di cui era stato cliente. Quincy viene frettolosamente processato sulla base di testimonianze e prove poco attendibili e di un movente poco credibile.

Ciononostante viene condannato all’ergastolo. Per tutto il tempo l’uomo si professa innocente senza venire mai ascoltato da nessuno, fino al giorno in cui, disperato, scrive una lettera alla Guardian Ministries, i “padri guardiani”, una fondazione no profit che si occupa di dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti salvandoli dalla pena di morte. Cullen Post è a capo di questa piccola e agguerrita organizzazione, ha all’attivo otto casi risolti e una storia personale sui generis: quando era un giovane avvocato alle prime armi e pieno di ideali, era rimasto fortemente deluso dal sistema giudiziario e dopo una profonda crisi aveva deciso di diventare pastore episcopale, per dedicarsi poi anima e corpo a combattere le condanne ingiuste e assistere gratuitamente solo clienti dimenticati dal sistema. Corruzione, abuso di potere ed errore giudiziario sono gli elementi portanti di questo legal thriller scritto da John Grisham.

 

Charles Brandt, The irishman, Fazi editore. Il libro scritto da Charles Brandt, avvocato del mafioso Frank Sheeran, accusato della morte del sindacalista Jimmy Hoffa. Si tratta di un testo considerato fondamentale, quando si parla di pubblicazioni sulla storia della mafia negli Stati Uniti. Charles Brandt è stato il primo a scoprire la risoluzione del mistero che ha ossessionato l’opinione pubblica statunitense per quasi trent’anni a partire dall’estate del 1975, quando la sparizione di Jimmy Hoffa, protagonista del sindacalismo americano tra gli anni Cinquanta e Settanta, ha dato il via a un caso rimasto irrisolto.

Il libro è una storia di amicizia e tradimento, una saga sulla mafia che sfiora eventi ancora avvolti nel mistero. Sull’omicidio del presidente Kennedy, l’ombra della mafia diventa qualcosa di più tangibile grazie alle rivelazioni dei mafiosi. La nuova edizione aggiornata del romanzo – che contiene un capitolo aggiuntivo con rivelazioni e prove inedite sulla morte di Jimmy Hoffa e sul coinvolgimento della mafia nell’assassinio dei Kennedy – è simile a un crime novel. Segnaliamo inoltre che da questo libro è stato tratto l’omonimo film di Martin Scorsese uscito da poco nelle sale cinematografiche.

 

Pensando di fare cosa gradita di seguito troverete elenco parziale delle ultime segnalazioni letterarie:

 

Francesco Carofiglio, L’estate dell’incanto, edizioni Piemme

Maurizio de Giovanni, Dodici rose a Settembre, Sellerio editore

Erri de Luca, Impossibile, Feltrinelli editore

Paolo di Paolo, Lontano dagli occhi, Feltrinelli

Francesco Guccini, Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto. Giunti editore

Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorreva i dinosauri, Einaudi editore

Lello Arena, Io,  Napoli e tu, Edizioni Piemme

Simonetta Agnello Hornby, Mimmo Cuticchio, Siamo Palermo, Mondadori editore

Stefano Massimi, Ladies football club, Mondadori editore

Marcello Simoni, Il lupo nell’abbazia, Mondadori editore

Corrado Augias e Giovanni Filoramo, Il grande romanzo dei vangeli, Einaudi editore

Jo Jo Moyes, Ti regalo le stelle, Mondadori editore

Nicholas Peter Hornby, Lo stato dell’unione, scene da un matrimonio, Guanda editore

Jo Nesbo, Il coltello, Einaudi

Timur Vermes, Gli affamati e i sazi, Bompiani editore

Alice Mc dermot, Ora nona, Einaudi editore

Andrea Camilleri, Il cuoco di Alcyon, Sellerio editore

Walter Veltroni, Storie per ritrovare la mia città. Rizzoli editore

Federico Baccomo, Ma tu sei felice? Solferino editore.

Simona Vinci, Rovina, Einaudi editore

Maurizio De Giovanni, Pianto dell’alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi, Mondadori

Ottessa Moshfegh, Il mio anno di riposo e oblio, Feltrinelli editore

Davide Means, Istruzioni per un funerale, Minimum fax.

Clara Sanchez, L’estate dell’innocenza, Garzanti editore

Elif Shafak, I miei ultimi 10 minuti, Rizzoli editore

Genki Kawamura, Se i gatti scomparissero dal mondo, Einaudi editore

Joseph Heller, Comma 22, Bompiani

 

 

Come sempre auguro a tutti una buona lettura!

Gg