Ultimi acquisti Biblioteca 2019

Care lettrici, gentili lettori eccoci giunti all’appuntamento autunnale della sezione Biblioteca dell’UniCredit Circolo Roma.

Penultimo appuntamento  prima delle ultime uscite editoriali dell’anno  e delle strenne natalizie 2019.

Come al solito partiamo con le segnalazioni relative al panorama letterario italiano.

Francesco Carofiglio, L’estate dell’incanto, edizioni Piemme.  Il libro racconta la storia di Miranda che, ormai novantenne, ricorda l’estate del 1939, trascorsa nella tenuta del nonno nella campagna pistoiese. Una villeggiatura che, come avrebbe scoperto più tardi, era in realtà una fuga dalle prime deportazioni e dalla Seconda Guerra Mondiale.

È l’estate del 1939 quando Miranda viene portata dalla madre a trascorrere le vacanze a casa del nonno paterno, Villa Ada. Sembra un periodo sereno, fatto di passeggiate nel bosco, accompagnata da Lapo, il nuovo amico e primo amore, di disegni e di lettere a suo padre, unica nota di tristezza in questo quadro bucolico. Con il passare del tempo la bambina riuscirà a fare breccia anche nel cuore del nonno, un uomo taciturno e solitario, e rimarrà affascinata dai suoi quadri, ritratti di animali che contengono tutti qualcosa di inquietante.

La storia ci viene narrata da una Miranda novantenne che vive da sola a Firenze. Nonostante abbia avuto una vita avventurosa, piena di viaggi e amori, dolori e assenze, come lei stessa ci dice, i ricordi più vividi che ha sono quelli legati a quell’estate, prima che la Seconda Guerra Mondiale distruggesse il mondo che lei conosceva.

Maurizio de Giovanni, Dodici rose a Settembre, Sellerio editore.  Gelsomina Settembre, detta Mina, si occupa di casi senza giustizia in un consultorio dei Quartieri Spagnoli a Napoli, praticamente come volontaria, visto che la struttura è sottofinanziata.

Mina ama il suo lavoro e si prodiga al massimo per aiutare gli altri. In particolare, una mamma e una figlia che subiscono abitualmente violenza domestica e che quindi vanno assolutamente salvate. Mentre Mina è alle prese coi suoi problemi, fra cui una madre “sui generis”, in città si consumano dei delitti, la cui firma del killer sono le rose. Rose rosse, che vengono fatte recapitare alle vittime, senza dare troppo nell’occhio. Almeno, in principio.

Erri de Luca, Impossibile, Feltrinelli editore. Il libro è un lungo interrogatorio tra un anziano sospettato di omicidio e un giovane magistrato per il quale la coincidenza non esiste:  è impossibile, appunto. Sono due mondi che si parlano senza potersi incontrare. In questa storia succede l’impossibile: due che non si frequentano da anni, si rincontrano: coincidenza o premeditazione?

Dopo quarant’anni dal processo che li ha visti uno nei panni del pentito che rivela i nomi, l’altro in quelli dell’accusato, due uomini si incrociano su un sentiero di montagna. Il primo è vittima di un incidente, così il secondo chiama i soccorsi, anche se inutilmente. È per questo motivo che è seduto davanti a un magistrato che potrebbe essere suo figlio, e che è convinto che quella caduta in realtà sia un regolamento di conti, il duello fra due vecchi compagni di lotta.

Paolo di Paolo, Lontano dagli occhi, Feltrinelli. Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i padri. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta? Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere.

Corre, è sempre in ritardo, l’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi. Valentina ha diciassette anni, va alle superiori ed è convinta che da grande farà la psicologa. Appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese e che adesso fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera. Cecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera torna da Gaetano, alla tavola calda in cui lavora: non vuole nulla da lui, se non un ultimo favore.

Lontano dagli occhi è una dichiarazione d’amore al potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inaccessibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo. Una storia sul peso delle radici, su come diventiamo noi stessi. Niente ci accomuna come l’essere figli.

Francesco Guccini, Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto. Giunti editore. Pàvana, un paese al tramonto, è qui che Francesco Guccini rivive un tempo passato quando i personaggi e i mestieri erano vivi e il paese era vivo ed operoso. Oggi Pàvana è un paese al tramonto, quasi disabitato, dove le case sono vuote e il silenzio regna sovrano. Quale posto migliore per ambientare un romanzo che, tra fantasia e memoria, descrive questo passato quasi remoto e queste vite vivaci e malinconiche.

Ed è così così che “Tralummescuro – Ballata per un paese al tramonto” riporta alla mente “Radici”, il disco del 1972, considerato ancora oggi uno dei capolavori di Francesco Guccini. Il cantautore sfoglia l’album dei ricordi, contamina il suo dialetto e la lingua italiana, per scrivere di persone e cose di un mondo perduto e di una civiltà che non è più abitata. Tralummescuro  è la luce, il chiarore ( la lumme) che sta per diventare buio, la notte (lo scuro), «e di notte, alora,  era scuro davera». Così ci spiega Guccini nelle prime pagine di questo libro che egli stesso definisce una ballata per un paese al tramonto. Adesso che la notte è arrivata e Pavàna e altri paesi dell’appenino tra la Toscana e l’Emilia sono spopolati, Guccini apre il cassetto dei suoi ricordi e comincia a ricostruire  la memoria di quei piccoli borghi in cui è cresciuto tra una vita semplice e i tetti delle case che fumavano.

Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorreva i dinosauri, Einaudi editore. Il libro racconta  la storia di Giacomo e Giovanni Mazzariol, ma è anche la storia di tutta la loro famiglia: i genitori e le due sorelle, Alice e Chiara. Ed è anche la storia di molte altre famiglie simili ai Mazzariol, che al loro interno hanno un componente affetto dalla sindrome di Down.

La storia inizia quando mamma e papà annunciano a Jack che finalmente arriverà Gio, il fratellino che tanto aspettavano. L’unica cosa è che Gio non sarà come tutti gli altri bambini: sarà un po’ diverso, unico, speciale. Per Jack non c’è niente di male, anzi: per lui “speciale” è sinonimo di “supereroe“, e l’idea di avere un fratello con dei poteri straordinari lo rende felicissimo. Con il passare del tempo, però, Jack cresce e si rende conto che Gio è affetto dalla Sindrome di Down, così il suo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura si vergogna, soprattutto davanti ad Arianna, la sua nuova compagna di classe per cui ha preso una cotta. Ma presto Jack si accorge che una bugia ha delle conseguenze che non può controllare e che forse Gio, proprio come pensava da piccolo, è davvero un supereroe in grado di trasformare il suo mondo.

Lello Arena, Io,  Napoli e tu, Edizioni Piemme.  La città di Napoli raccontata da  Lello Arena, protagonista e scenario di storie antiche e nuove raccolte nelle strade, nei palazzi e nelle botteghe, dalla voce degli amici e degli artisti che la animano tra i ricordi famigliari. Nella città dove è nato a ogni angolo nasce un racconto. Le vie del centro – quelle della prima casa e della scuola – restituiscono tenere ed esilaranti avventure infantili.

Simonetta Agnello Hornby, Mimmo Cuticchio, Siamo Palermo, Mondadori editore. La rappresentazione della città di Palermo attraverso gli occhi di una scrittrice angloitaliana insieme al cantore dell’opera dei pupi. Città caotica strangolata dal traffico ma al contempo che ha un cuore antico fatto da palazzi nobiliari e resti della grandezza di un passato che fu. Un libro da leggere se si vuole riscoprire la bellezza di una città che è stata teatro di vite  ed eventi straordinari.

Stefano Massimi, Ladies football club, Mondadori editore. Aprile 1917: durante la pausa pranzo, undici operaie della Doyle & Walker Munizioni di Sheffield trovano un pallone nel cortile della fabbrica e cominciano a calciarlo. La Prima guerra mondiale è in corso, i mariti, i fratelli, i padri sono al fronte, e loro assemblano granate e proiettili, ma quella improvvisata partitella in cortile è solo il prologo di qualcosa di più grande ed esaltante: una sfida agli uomini sul terreno maschile per eccellenza. Un storia vera di riscatto e di passione attraverso il gioco del calcio.

Marcello Simoni, Il lupo nell’abbazia, Mondadori editore. Intrigante giallo ambientato nell’alto medioevo. Protagonista il monaco Adamantius fra i maggiori miniaturisti della cristianità, che dovrà  indagare su misteriosi omicidi avvenuti nei pressi del  monastero di Fulda.

Corrado Augias e Giovanni Filoramo, Il grande romanzo dei vangeli, Einaudi editore. Libro scritto da un giornalista non credente ma molto interessato al fenomeno religioso, Corrado Augias, e da uno dei principali storici delle religioni italiano, Giovanni Filoramo. Un lungo colloquio che porta il lettore ad interrogarsi sulla essenza ultima dei quattro testi sacri partendo anche da una visione storico documentale che prescinde dalle scritture sacre giunte fino a noi.

Dopo questa lunga carrellata segnaliamo nel panorama degli scrittori di lingua straniera l’ultimo libro di Jo Jo Moyes, Ti regalo le stelle, Mondadori editore. La storia è ambientata nel 1937 e vede come protagonista del romanzo Alice Wright la quale decide impulsivamente di sposare il giovane americano Bennett Van Cleve, lasciandosi alle spalle la sua famiglia e una vita opprimente in Inghilterra,  convinta di iniziare una nuova esistenza piena di promesse e avventure nel lontano Kentucky.

Presto però le sue rosee aspettative e i suoi sogni di ragazza si scontrano con una realtà molto diversa. Costretta a vivere sotto lo stesso tetto con un suocero invadente, il dispotico proprietario della miniera di carbone locale, Alice non riesce a instaurare un vero rapporto con il marito e le sue giornate diventano sempre più tristi e vuote. Così, quando scopre che in città si sta costituendo un piccolo gruppo di donne volontarie il cui compito è diffondere la lettura tra le persone disagiate che abitano nelle valli più lontane, lei decide con entusiasmo di farne parte. Una storia di riscatto e coraggio contro tutti gli stereotipi di una società ancora chiusa e ostile a ogni forma di cambiamento.

Nicholas Peter Hornby, Lo stato dell’unione, scene da un matrimonio, Guanda editore. Tom, critico musicale disoccupato, e Louise, gerontologa, sono sposati da anni e pensano di avere costruito una relazione solida, finché un «piccolo sbaglio» non li spinge sull’orlo della rottura. Andare da una consulente matrimoniale sembra essere l’unica soluzione. Prima di ogni seduta, per mettere a fuoco i punti salienti di cui discutere, marito e moglie si incontrano al pub.

Ed è proprio qui, al solito tavolo, davanti a una birra e a un bicchiere di vino, che i due sviscerano il loro rapporto in un fitto, divertentissimo dialogo botta e risposta. Fra ardite metafore mediche che vedono il matrimonio come un paziente moribondo, e analogie sportive tra la vita sessuale e le prestazioni di un centometrista, prende forma una domanda capitale: e se il matrimonio fosse come un computer? E se, dopo averlo aperto e smontato per capire come funziona, il risultato fosse una marea di piccoli pezzi impossibili da rimettere insieme? Un libro divertente, sarcastico pieno di umorismo tipicamente anglosassome che fa riflettere sulla condizione matrimoniale.

Jo Nesbo, Il coltello, Einaudi. Dodicesimo volume della serie con protagonista Harry Hole. Nel volume precedente, Sete (Einaudi 2017), Hole si era disintossicato dall’alcolismo, si era sposato con Rakel Fauke ed era ancora alle prese con il serial killer Valentin Gjertsen e con quel caso non risolto che lo tormentava, nonché con due nuovi omicidi: a morire quella volta erano state due vittime iscritte a Tinder e presentatesi a un appuntamento al buio.

In questo nuovo volume, le cose sembrano di nuovo non girare bene per Harry: non è mai sobrio, la sua relazione con la moglie Rakel è di nuovo in crisi tanto che lei l’ha cacciato di casa e ora lui vive in un appartamento sporco, il cui unico arredo è un divano letto e il cui pavimento è cosparso di bottiglie di whisky. Il giorno che, svegliatosi coi postumi di una sbornia, scopre di avere vestiti e mani sporche di sangue, Harry Hole si convince di essere davvero diventato un mostro. Fatto sta che ora non ricorda nulla della notte prima e, visti gli effetti, questo è, a dir poco, preoccupante.

Timur Vermes, Gli affamati e i sazi, Bompiani editore. In un futuro non troppo lontano, in Germania è finita l’era di Angela Merkel e il nuovo governo ha messo in atto una serie di provvedimenti per bloccare l’immigrazione: insieme agli altri paesi europei paga gli stati del Nord Africa perché tengano sotto stretta sorveglianza i loro confini e non permettano a nessuno di passare.

Intanto, oltre il Sahara si stanno costruendo enormi campi dove milioni di rifugiati aspettano, così a lungo che si potrebbe andare a piedi se non fosse una condanna a morte certa. Quando la star della tv tedesca Nadeche Hackenbusch fa visita al più grande di questi campi, il giovane Lionel capisce di avere un’opportunità unica: con centocinquantamila rifugiati usa l’attenzione del pubblico televisivo e inizia a marciare verso l’Europa.

La bella presentatrice e i migranti diventano campioni di ascolti. E mentre l’emittente televisiva gioisce per la cronaca dal vivo, i record di telespettatori e le entrate milionarie della pubblicità, la politica tedesca volge lo sguardo altrove, minimizza e aspetta. Ma più il corteo si avvicina, più il ministro dell’interno Leubl deve impegnarsi.  E tanto più urgente diventa per lui e per il popolo tedesco decidere cosa fare: accoglierli o fermarli?

Alice Mc dermot, Ora nona, Einaudi editore. Siamo negli anni Venti a Brooklyn,  in una nutrita comunità di emigrati irlandesi, il cui perno è ancora la chiesa cattolica. Tra loro, un padre di famiglia che si uccide lasciando la moglie e la figlia in balìa di una dislocazione emotiva aggravata dal fatto che i suicidi non sono destinati a riposare in terra consacrata: una vera onta per chi è irlandese.

Della famiglia cominciano a occuparsi alcune suore di un convento, certe dimostrandosi più generose e benevole di altre, angeli del quartiere, a volte anche capaci di dare una compassionevole morte. La piccola orfana Sally cresce facendo la spola tra la madre – che nelle pause di lavoro alla lavanderia del convento si concede a fugaci incontri con un signore irlandese sposato con una donna invalida – e le suore che gradualmente le insegnano come assistere le persone più sfortunate. Scatta, in Sally, o sembra scattare, una vocazione: ed è proprio da qui, da quel potenziale ripiegamento su un’esistenza lontana dal clamore, che nasce il tumulto della storia principale. Una storia di ripensamenti, di dubbi misti a granitiche certezze, di tentativi di bypassare le aspettative degli altri fino ad arrivare a scelte radicali, pur di preservare il rapporto tra la madre vedova e la figlia orfana.

Concludiamo questa lunga carrellata con l’ultima fatica di Stephen King, L’istituto,  Sperling e Kupfer. Thriller (psicologico, ma anche soprannaturale) con un intreccio costruito in maniera sapiente, che incatena il lettore alla maniera di una droga. Il protagonista di “Istituto” è un iper-intelligente di 12 anni di nome Luca Ellis. Strappato dalla sua famiglia, Luca si sveglia in una replica della sua stanza con un paio di dettagli mancanti.  All’interno dell’istituto Luca conoscerà altri ragazzi dotati come lui con i quali si alleerà per sfuggire alle trame di coloro che li hanno rapiti alle loro famiglie.

Buona Lettura!