Articolo Spettacolo teatrale “Il rompiballe” Allegra Compagnia

Di seguito l’articolo della rappresentazione teatrale “Il rompiballe” dell’Allegra Compagnia per il giornale online dell’Unicredit Circolo Roma.

 

L’Allegra Compagnia dell’Unicredit Circolo di Roma ne “Il rompiballe” di Francis Veber: brillante commedia con un profondo senso dei valori della vita.

Un assassino politico arriva trafelato nella sua stanza d’albergo prenotata a Maubeuge, piccolo paesino nel nord della regione dell’Alta Francia, dove lo stesso giorno passerà un corteo in festa per accogliere la delegazione statale in visita. Il suo nome è Ralph e si trova lì sotto mentite spoglie, ha tempistiche veramente molto strette e non ha alcuna intenzione di perder tempo: alle 16.00 in punto, dalla finestra di quella stessa stanza, dovranno partire quei colpi di fucile fatali che gli sono stati commissionati.

François Pignon, rappresentante di camicie in piena crisi ossessivo-depressiva, arriva nella sua stanza d’albergo a Maubeuge da Poissy, piccola cittadina francese, per tentare disperatamente di riprendere con sé sua moglie Louise che, in un momento di fragilità psicologica, lo ha abbandonato per fuggire nel paesino francese con l’affermato neurologo Wolf, di cui si dice innamorata.

Peccato che, per un errore commesso dal personale dell’albergo, la stanza che i due personaggi, apparentemente così distanti, si ritrovano a dover condividere risulti la stessa. Sarà da quella camera che partirà l’intreccio sotteso all’intera commedia, in cui le personalità così diverse di tutti i personaggi si troveranno a coesistere.

È a tutti gli effetti una commedia “di formazione” quella che gli attori della compagnia hanno portato in scena quest’anno, al Teatro Auditorium Caterina di Santa Rosa di Roma dal 20 al 22 Aprile. Infatti, a crescere, cambiare e trasformarsi non sono stati solo i personaggi della storia ma gli attori stessi, che conosco personalmente ormai da anni.

Mentre sulla scena il personaggio muta forma, si modifica col cambiare improvviso delle situazioni proposte dal testo della commedia, la bravura di tutti gli attori ha la possibilità di venir fuori a 360 gradi. Complici sicuramente la lunga durata della commedia e l’esperienza ormai consolidata degli attori, durante questo spettacolo è stato possibile apprezzare, come anche negli anni passati, un impegno veramente profondo che ha permesso a tutti gli elementi della compagnia di dar prova di una grande capacità di migliorarsi, anno dopo anno.

 

La simpatia e la bravura poliedriche e assolutamente indiscusse del protagonista François “il rompiballe” e del coprotagonista Ralph, rispettivamente Carlo Forcinella e Roberto Agnese, portano subito lo spettatore nella dimensione certamente comica ma altrettanto profonda della storia: sono due uomini che cercano, in modo parallelo, di mandare avanti la propria esistenza infelice. Ralph, costretto a cambiare continuamente identità lavorativa per guadagnare ingenti somme di denaro, uccidendo importanti personalità politiche, è un uomo solo, senza radici né legami tanto quanto lo è François che, però, le radici e i legami li aveva ma non ha saputo apprezzarli e valorizzarli abbastanza, ritrovandosi quindi ad averli persi per sempre. Attraverso punte di grande divertimento e risate, stimolate negli spettatori con naturalezza e spontaneità incredibili, i due attori danno una grande prova delle loro grandissime capacità attoriali.

Domenico Canali è l’attore che porta sul palcoscenico il cameriere, personaggio furbacchione, voglioso di facili affari, tanto da tentare di corrompere Ralph per poco più di una cinquantina di euro. Le sembianze da uomo tutto d’un pezzo e l’ammiccante carattere recitativo fanno sì che il personaggio appaia assolutamente riuscito agli occhi degli spettatori. Colpisce certamente la performance di Carmela Galoppi, sulla scena la frizzante cameriera che disturba i due protagonista durante lo svolgersi dell’intreccio della trama. Spumeggiante, ironica e fastidiosamente curiosa, trasforma un ruolo secondario in attimi di goduriosa risata per lo spettatore.

Espressività e grande capacità drammatica guidano perfettamente sulla scena Monica Olivi nonché Louise, la capricciosa moglie di François che, pur comparendo per poco sul palcoscenico, rende perfettamente l’idea dello strambo e instabile carattere del personaggio. È una donna fragile, insicura e mai soddisfatta che si lascia affascinate dalle fuggevoli attenzioni degli uomini che incontra, ritrovandosi sempre confusa e mai veramente serena. Dopo tanti anni di matrimonio, decide di trasferirsi in quel luogo piccolo e noioso, rapita dalle carinerie che il suo neurologo, il Dottor Wolf, le riserva. Quest’ultimo, interpretato magistralmente da Gaetano Schilirò, è un uomo nervoso, tronfio dei suoi successi e riconoscimenti lavorativi. La comicissima acconciatura, unita ai paradossali tic, fanno di questo personaggio un ingrediente fondamentale alla riuscita comica e brillante della commedia.

Piacevolissima sorpresa ci ha riservato Rita Scaramella nei panni di Charlotte, l’aiutante maldestra di Ralph, con un entusiasmo e una cura dell’interpretazione del suo personaggio che hanno aiutato il suo timido talento a uscire finalmente fuori, dando prova di capacità e elasticità fondamentali sulla scena.

 

Attraverso questa commedia e attraverso le risate molto gradevoli che riesce a strappare, gli spettatori hanno avuto la possibilità di guardarsi dentro, di frugare nelle proprie debolezze e fragilità. Si osservano, col sorriso sulle labbra, gli effetti che la solitudine può avere in ognuno di noi. “Il rompiballe” porta sul palco uno spaccato di realtà, in tutte le sue forme. Con mille difficoltà e fraintendimenti, con le mille peripezie che la vita sempre ci presenta, l’esistenza delle persone si snoda attraverso gli eventi e gli incontri della quotidianità. I due tempi di questa esilarante commedia lasciano spazio ad una profonda riflessione sui valori della vita: l’umanità verso il prossimo, l’importanza della sofferenza per arrivare alla vera felicità, il fondamentale e costruttivo ruolo della solitudine e, perché no, l’affetto e l’amicizia “curativa” di un rompiballe!