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Care lettrici e cari lettori eccoci di nuovo giunti alla nostra rubrica dopo la pausa estiva che spero vi abbia consentito di dedicare parte del vostro tempo alla lettura di un buon libro!

 
Con l’arrivo dell’autunno tante sono le novità letterarie apparse sugli scaffali delle librerie e pertanto procediamo speditamente a segnalarvi le novità  che da oggi arricchiscono la biblioteca dell’Unicredit Circolo Roma.

 
Cominciamo dunque con Clara Sanchez, che ha pubblicato dopo ben cinque anni il seguito del suo acclamatissimo Il profumo delle foglie di limone (disponibile nella nostra biblioteca),  stiamo parlando della sua ultima fatica, Stupore di una notte di luce, Garzanti editore. I protagonisti sono sempre Sandra e Julian. La prima si è lasciata alle spalle le vicissitudini legate al suo incontro con i due apparentemente cari anziani che l’avevano trattata con affetto, ma che in realtà erano due orribili vecchi nazisti. Nel suo cuore, il ricordo di colui che le aveva aperto gli occhi, probabilmente salvandole la vita: Julián, il caro amico mai più visto. Dopo un anno e mezzo, nel suo quotidiano fatto di cose normali, a Madrid, lo spazio più grande è occupato dal suo bambino Janín: armonia e sicurezza conquistate a fatica: chi resiste, vince. ma basta un attimo, un biglietto trovato tra le sue cose dell’asilo, a capire che ciò che vi fu raccontato nel libro precedente non è più così lontano e la sicurezza conquistata si sgretola, rivelandosi una utopia.

 
Altro grande ritorno è quello della scrittrice italiana Susanna Tamaro con La tigre e l’acrobata, La Nave di Teseo. Con questo libro la Tamaro torna alla narrativa pura con una straordinaria favola per tutti i lettori, quelli più adulti, e i ragazzi. La tigre e l’acrobata è una grande favola morale. La tigre e l’acrobata è il viaggio di formazione di una tigre della taiga, sin dalla sua prima infanzia, quando poppava il latte da sua madre nella tana in cui era allevata. “Piccola tigre” non è una tigre come le altre. È una tigre curiosa, una tigre che, sin da piccola, fa domande, interroga il mondo; è una tigre capace di mettere in discussione quello che la natura le offre e che i suoi simili sembrano accettare. La sua innata curiosità la porterà a scoprire  l’uomo. Nonostante tutti gli avvertimenti ricevuti sulla necessità di guardarsi dall’uomo lei vuole conoscerlo. Con l’uomo, piccola tigre scopre l’essere più inquietante e mutevole, da amare e da cui difendersi. E da qui in poi la sua vita non sarà più la stessa.

 
Dopo i successi di Ogni cosa è illuminata – un viaggio in Ucraina alla riscoperta delle proprie radici ebraiche – e  Molto forte, incredibilmente vicino la storia di Oskar, un ragazzino geniale di New York che affronta il lutto dell’11 settembre  Safran Foer torna in libreria con Eccomi, Guanda editore. I protagonisti sono Jacob e Julia Bloch hanno quarant’anni e tre figli, Sam, Max, e Benjy, e una quantità di nonni americani e di cugini in arrivo da Israele. La famiglia Bloch, come in tutti i romanzi di Foer, è ebrea. Jacob scrive una serie televisiva di cui non è orgoglioso, Julia è architetto, anche se non ha mai progettato una casa. Il romanzo – lungo 665 pagine – descrive nel dettaglio, fino alla dissezione, il momento in cui Jacob e Julia prendono coscienza della distanza che è scivolata tra loro senza che se ne accorgessero, mentre erano impegnati a fare altro, a occuparsi dei figli, della casa, a portare fuori la spazzatura o a raccogliere i resti lasciati sul pavimento dal loro vecchio cane incontinente. La fine, naturalmente, inizia quando Julia scopre gli sms di Jacob. «Non esiste una sola storia con un cellulare che finisca bene».

 
Vincitrice del premio letterario Campiello 2016, Simona Vinci con il libro La prima verità,  Einaudi editore. Romanzo basato su una storia vera e realmente accaduta. Il libro narra la tragica storia del manicomio di Leros (in italiano Lero). La protagonista del libro è Angela, giovane volontaria che, assieme ad altri ragazzi, approda sull’isola per offrire il proprio aiuto per la gestione dell’ospedale psichiatrico. Simona Vinci ambienta il suo romanzo nell’isola-lager sulla quale soltanto negli anni novanta si è fatta luce. Nella struttura di Leros, durante la dittatura dei Colonnelli (21 aprile 1967 – 24 luglio 1974) furono rinchiusi, insieme ai malati di mente, oppositori politici, comunisti e persone poco gradite al potere.
L’isola è stata una prigione tremenda, in cui i più elementari diritti umani sono stati calpestati con metodo e violenza. Soltanto in seguito ad una risoluzione dell’Unione Europea l’istituto è stato lentamente riformato, grazie all’intervento di operatori internazionali.

 
Uscito nelle librerie  solo tre giorni fa il nuovo libro di Alessandro Baricco, Nuovo circo Barnum, Feltrinelli editore. Si tratta in raccolta  di una raccolta di saggi  pubblicati su giornali e riviste negli ultimi anni. Gli articoli sono usciti su Repubblica, Vanity Fair e Wired, su tanti argomenti diversi: l’amicizia prima di Facebook, racconti di viaggi a New York, Buenos Aires, Pamplona, Hanoi e Mumbay, e la festa di San Firmino con la corsa dei tori a Pamplona.
In questa sezione avevamo già segnalato il talento del giovane scrittore svizzero  Joel Dicker quando avevamo presentato il suo libro La verità sul caso Harry Quebert (disponibile nella nostra biblioteca). Ora lo scrittore torna con un nuovo e intrigante libro che si intitola  Libro dei Baltimore, Nave di Teseo. Al centro della narrazione il protagonista del suo romanzo più famoso, anche questa volta nei panni di investigatore: ritorna quindi Marcus, stavolta alle prese con una tragedia di famiglia. La tragedia riguarda i Goldman, due famiglie, i più modesti Goldman del New Jersey, tra cui Marcus, e i Goldman di Baltimore, ricchissimi, colpiti da una tragedia. Ricostruire che cosa è successo diventa la nuova ossessione di Marcus.

 
Anche dello scrittore napoletano Erri De Luca è da poco stato pubblicato La natura esposta, Feltrinelli editore. Un uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua di un crocefisso che contiene molti  segreti che si rivelano solo al tatto. “La natura esposta” non è la semplice narrazione del restauro di una statua, è piuttosto il racconto del percorso spirituale compiuto dal protagonista. Attraverso la sua storia, le ricerche che conduce per poter riparare l’opera nel pieno rispetto dell’originale e i rapporti personali che stringe,  vengono affrontati temi molto delicati e attuali. All’inizio del libro il protagonista senza nome è impegnato nell’accompagnare dei migranti oltre il confine, ma poi, per varie vicissitudini si troverà costretto a smettere. Nonostante ciò, rimarrà particolarmente sensibile al tema delle migrazioni e lo dimostrerà in altri passi. “La natura esposta” è un piccolo libro da leggere e rileggere, che lascia il lettore pensieroso, ma che allo stesso tempo è un balsamo per gli animi irrequieti.

 
Altro genere ma sempre nell’ambito della appartenenza a comune origini partenopee segnaliamo l’ultimo libro di Maurizio De Giovanni, Serenata senza nome, Einaudi editore.  Sottotitolo del libro è  “Notturno per il commissario Ricciardi”. De Giovanni racconta delle storie, storie universali, storie di sentimenti. Storie di allora, di adesso, di domani. Capitolo dopo capitolo, si delineano con naturalezza i personaggi che andranno a costituire una galleria riuscitissima, fatta di nuove e vecchie conoscenze, protagonisti corali di un chirurgico impianto narrativo ambientato prima di tutto (ma non solo) tra le vie della Napoli degli anni ’30, dove il commissario Ricciardi – Squadra Mobile della Questura della Regia Polizia – porta avanti una nuova indagine, quella della morte di Irace Costantino sposato con Cettina, cinquantatré anni, assassinato con un pugno alla tempia, con una tecnica di pugilato che ricorda molto quella utilizzata, suo malgrado, dal famoso Vinnie Santino in un combattimento, quando uccise un avversario di colore. Strana coincidenza del destino, Vinnie, migrante Italiano, prima di imbarcarsi per l’America era proprio l’innamorato di Cettina e anzi, era partito spinto dall’illusione di raggruzzolare soldi per costruire un futuro con lei. Ecco perché è tanto comodo come indiziato, tanto più che lo stesso fascismo che prima lo aveva innalzato a esempio di italica gloria, ora gli volta le spalle. Ma Ricciardi non si ferma  alle apparenze e indaga nella sua classica maniera.

 

Uscito poco prima della scorsa estate Una specie di felicità è l’ultimo libro di Francesco Carofiglio, edizioni Piemme. La storia è quello di uno psicologo, Giulio D’Aprile, della sua vita e di un paziente in particolare: un suo Professore universitario molto famoso e brillante, ora in un istituto per un fatto terribile successo due anni prima, da cui il luminare è stato del tutto discolpato. Giulio è padre di due figli Roberta e Simone con cui non ha un gran legame poiché è ormai separato da anni da sua moglie Laura.  Suo padre non c’è più, e da tempo aveva abbandonato la casa di famiglia per trasferirsi su un’isola meravigliosa con il suo nuovo amore, rincorrendo la felicità. Sua madre Ginevra, pur avendo una certa età, si mantiene in forma e sembra forte come una roccia.
In tutto questo Giulio non si può certo dire una persona determinata,  attiva e piena di energia: questo protagonista si fa trasportare dalla marea, dalle correnti della vita, non avendo la voglia o la forza o l’occasione per prenderla in mano. In balia di emozioni e degli sbalzi della vita, cerca di rimanere a galla, di fare i conti col passato e cercare un obiettivo nel futuro. Un libro molto introspettivo, riflessivo, un po’ tormentato pur raccontando una storia di una persona comune, con una vita e degli avvenimenti normali che potrebbero segnare ognuno di noi.

 
Julian Barnes ha pubblicato con Einaudi, Il rumore del tempo. Il libro si ispira alle vicende del noto musicista russo Dmitrij Šostakovič. Ne Il rumore del tempo l’inglese Julian Barnes esplora la vita e l’anima di un grandissimo artista che ha rischiato di venire stritolato e essere annientato dal “rumore del tempo” in cui si trovò a vivere. Un artista che cercò sempre, disperatamente e nonostante tutto, di non rinunciare alla propria arte. La musica, come le miniere di carbone, le fabbriche e tutti i mezzi di produzione appartiene  al Popolo. Ed il Popolo (sottinteso: il Piccolo Padre dei Popoli, e cioè Stalin) che è infallibile, ha il diritto di esigere dei compositori che producano la musica che il Popolo vuole ascoltare. E che musica vuole, il Popolo? Una musica ottimista. Il Popolo pretende dunque uno Šostakovič ottimista. Il che equivale ad una pura e semplice contraddizione in termini e ad una vera e propria tortura per l’artista perchè per lui “essere russi, è essere pessimisti”.

 
Ha vinto in Francia il più prestigioso premio letterario che è il GoncourtMathias Énard con Bussola, ora pubblicato in Italia da edizioni E/O. L’autore  servendosi della voce narrante di Franz Ritter, musicologo orientalista viennese, costruisce in un ininterrotto monologo interiore la storia di un amore grande e tormentato. Quello che ha legato l’Est all’Ovest. Attraversando il buio di una notte insonne a Vienna, Franz chiuso nel suo appartamento e debilitato nel fisico da una grave malattia, torna con la mente agli anni dei suoi viaggi di studio in Medio Oriente, e all’amore struggente e mai veramente dichiarato che lo ha legato a Sarah, raffinata ricercatrice in studi orientali con la quale l’uomo ha condiviso gli attraversamenti di Turchia, Siria e Iran e di cui non ha più notizie da qualche tempo.

 
Continua in questa sezione la segnalazione delle opere della più misteriosa delle nostre scrittrici  Elena Ferrante oggi segnaliamo La frantumaglia, edizioni E/O.  “Mia madre mi ha lasciato un vocabolo del suo dialetto che usava per dire come si sentiva quando era tirata di qua e di là da impressioni contraddittorie che la laceravano. Diceva che aveva dentro una frantumaglia”.
Potrebbe essere definito un epistolario, nel quale la scrittrice si concede e si ritrae, riflettendo sulla vita che deve essere un equilibrio in cui la scrittura non prevarichi assumendo importanza eccessiva e travolgente, rimuginando sulle proprie opere come se avesse bisogno di rileggerle, immaginando la nascita di un film e visualizzando scene che mai avrebbe pensato di rendere concrete. Rifiutando interviste, anche, con lettere che rivelano più che nascondere e affascinano per un tortuoso ritornare sempre su tentazioni e dubbi, paura e ritrosia. L’aspetto migliore di questo libro, che ondeggia tra l’operazione commerciale smaccata e l’indagine introspettiva, è la scrittura di Elena Ferrante: meravigliosa l’intuizione su cosa significhi scrivere, su cosa accada a chi si immerge in una storia per poi lasciarla agli altri, abbandonandola dopo averla vissuta nella sua totale intensità. Le lettere sono riflessioni, veri e propri pezzi di bravura, e coinvolgono anche un lettore poco amante di monografie basate su una corrispondenza che forse dovrebbe restare privata. La stessa Elena Ferrante, in qualche punto del libro, dice degli scrittori che dovrebbero restare nascosti, perché siano solo i libri a manifestarsi, evitando al mondo altre visioni personali e poco interessanti.

 
L’autore di Educazione Siberiana, Nicolai Lilin, torna in libreria con un nuovo, avvincente thriller pubblicato da Einaudi: s’intitola Spy Story Love Story, Einaudi editore. Lo scrittore è  maestro della crime story di origini siberiane,  Nicolai Lilin non abbandona il suo genere d’elezione, il thriller ambientato tra i ranghi della criminalità organizzata russa, con propaggini in mezza Europa. Ancora una volta il protagonista è un killer di professione e involontario maestro di vita per un giovane allievo che gli è stato di recente affidato. Quando ha commesso il suo primo omicidio Alësa era ancora un ragazzino al quale la vita aveva già tolto tutto. Da quel giorno è diventato un cacciatore di vite umane di professione. Dopo aver ucciso innumerevoli uomini e ricercato il significato di cosa voglia dire essere umani in altrettanti romanzi, a 45 anni Alësa decide di dire basta e ritirarsi in pensione. Il suo capo, Rakov, gli impone però un ultimo incarico da svolgere a Milano e gli impone le presenza di Ivan, un giovane apprendista che risulta immediatamente sgradito al protagonista e che sembra pronto a fare qualsiasi cosa pur di conquistare la sua fiducia.  Fiducia che il killer non accorda a nessuno, neppure a se stesso, non dopo aver incontrato Marta, una donna in grado di far emergere la sua vulnerabilità.
Concludiamo con due saggi nello specifico Corrado Augias I segreti di Istanbul Einaudi editore. Una guida sentimentale sui  segreti di una città piena di meraviglie e dall’incerto destino, culla di imperatori, avventurieri, religioni, odalische e dittatori. Conoscere il passato di Istanbul, presa come simbolo della Turchia, può aiutare a comprendere meglio cosa stia accadendo in un territorio che dal IV secolo non ha mai conosciuto una vita davvero democratica. Prima mille anni di civiltà Bizantina poi, dal 1453, quella Ottomana, che, in una proliferazione di fantasie, immagini e seduzioni, ha cancellato quei primi dieci secoli. Nel 1923 viene proclamata la Repubblica, con Mustafa Kemal, l’amatissimo Atatürk.   Protagonisti dei Segreti di Augias, imperatori e avventurieri, femmine misteriose o di inaudita crudeltà, personaggi indimenticabili, come Solimano il Magnifico e Teodora. Nel libro i racconti si inseguono come nelle Mille e una notte. Emerge intatto il fascino delle fantasie (comprese quelle erotiche) di sultani, harem e odalische, ruotano dervisci e riparte l’Orient Express. Rivivono le infermiere di Florence Nightingale e la sagacia di Cavour durante la guerra di Crimea, la sanguinosa questione degli armeni (nel Museo Militare presentati come feroci aggressori e torturatori).

 
Concludo questa lunga carrellata segnalando l’opera di Greil Marcus che è uno dei più famosi critici musicali statunitensi – apprezzato anche per la sua prosa, oltre che per le sue competenze – ed è autore tra le altre cose di un celebre libro sul rock americano, Mystery Train, pubblicato per la prima volta nel 1975. Il 2 settembre è uscito un suo nuovo libro,  La storia del rock in dieci canzoni, Saggiatore, nel quale  Marcus sceglie e raccoglie dieci canzoni – registrate tra il 1956 e il 2008 – che, a suo parere, riassumono la storia e l’essenza del rock. Nella lista non compaiono artisti stranoti come i Beatles, i Rolling Stones o Jimi Hendrix, e in genere – come concordano diversi siti e riviste specializzati che hanno recensito il libro in questi giorni – non c’è niente di ciò che ci si aspetterebbe di trovare in una lista del genere. Un libro davvero interessante per tutti coloro che amaro il genere rock!

 

Giuseppe Grandinetti