Commento Spettacolo teatrale “Ieri è un altro giorno” Allegra Compagnia

Di seguito il commento allo spettacolo teatrale della ns compagnia, andato in scena con successo di consensi e di pubblico.

Un ringraziamento particolare a tutti gli attori e a coloro che hanno collaborato per la realizzazione dello stesso.

IERI E’ UN ALTRO GIORNO: CON L’ALLEGRA COMPAGNIA, A SPASSO
NEL TEMPO ALLA RICERCA DEL PIU’ PREZIOSO SENSO DELLA VITA.

Se poteste tornare indietro nel tempo con un solo tocco di dita sul naso? E se, grazie a questo gesto, poteste rimediare ai vostri sbagli ma, soprattutto, a quelli degli altri nei vostri confronti?

Ieri è un altro giorno, commedia in atto unico di Silvain Meyniac e Jean Francois Cros, con la regia di Carlo Forcinella, permette tutto questo e cattura l’attenzione della platea, muovendosi con scherzosa profondità nei meandri della coscienza, giocando, con maestria, con una fredda realtà e il suoconfortevole paradosso.

Ecco che, allora, tutti gli attori dell’Allegra Compagnia dell’Unicredit Circolo Roma in scena all’Auditorium Caterina di Santa Rosa, con una performance molto al di sopra del puro piacere amatoriale, danno vita ad una vera e propria partita a carte con il tempo, tentando in tutti i modi di vincere gli scherni, le battaglie e le falsità di una quotidianità stanca, che spesso impone una visione superficiale di tutti quei piccoli gesti che, invece, rendono preziosa la vita di un uomo.

Così, è nello studio di Pietro, avvocato affermato in attesa di una promozione, più simile ad una speranza, una voglia di riscatto da un passato insoddisfacente, che si snoda la trama della commedia, recitata da tutti gli attori in modo assolutamente brillante e accurato.

Grazie al caso di Cristina Verda, alias Rita Scaramella, un’ avida e fredda signora benestante che vuol fare della morte del marito una grande occasione per arricchirsi, Pietro, nonché Roberto Agnese nei panni di uno strambo avvocato affetto da tic e da manie ossessivo-compulsive, conosce Michele Verda, in circostanze davvero particolari. Infatti sarà proprio quel Michele, marito di Cristina, – il cui interprete è Carlo Forcinella – che, come fosse un angelo custode, avrà la possibilità di rivivere nelle seconde possibilità offerte al rigido avvocato, con un solo tocco di naso.

In questo modo, entrambi avranno l’occasione di togliersi qualche sassolino nella scarpa: Pietro, ad esempio, scopre di essere l’oggetto di un inganno teso dai suoi colleghi, gli avvocati Bernardo e Federico, rispettivamente Domenico Canali e Gaetano Schilirò, convinti a farlo fallire nel suo lavoro, così da non permettergli la tanto ambita promozione, cui lui tiene moltissimo.

Anche Michele, scoperte le losche mire della moglie, riesce a far in modo che lei non riceva nulla in eredità, proprio grazie a Pietro. Seguendo questo ritmo incalzante, tutti i nodi della trama vengono al pettine: Emilia, alias Giovina Tricarico, moglie dell’avvocato Federico, un goffo marpione, viene a conoscenza degli svariati tradimenti del marito e l’avvocato Bernardo viene miseramente smascherato nel suo diabolico piano che prevedeva il fallimento dell’amico Pietro.

La presenza di Michele riesce inoltre a far addolcire Pietro che, tornando indietro nel tempo e guarendo dalle sue fisime perfezioniste, ritrova anche l’amore per Sofia, interpretata da Monica Olivi, la quale mai aveva perso, in cuor suo, la speranza per quel forte sentimento che la legava all’avvocato, tanto da scegliere di andare a lavorare nel suo studio, in qualità di segretaria personale.

Commovente, intimo e capace di toccare le corde del cuore in modo estremamente delicato, il finale conferma la sensazione che si fa strada durante tutta la durata della rappresentazione, e cioè quella di uno spettacolo che parli della nostra vita e che la rappresenti in tutto il suo tempo irrimediabilmente perso. Tempo che sul palcoscenico, però, si dilata, si fa proficuo, torna sui suoi passi e perdona, se prima tanto aveva fatto soffrire.

Quando lo spettacolo finisce, termina anche la seconda vita di Michele, la sua seconda possibilità. Egli torna infatti al suo viaggio nel tempo infinito ed indefinito che la vita nell’aldilà gli riserverà, soltanto dopo aver reso Pietro un uomo migliore, consapevole del valore dei gesti gentili e dolci,
cosciente del suo ruolo di avvocato e conscio dell’amore per Sofia, donna che sempre lo ha capito e sostenuto.

Ludovica Agnese